Il 10 aprile 2010, come ricorderete, l’aereo del presidente polacco Lech Kaczynski, nel tentativo di atterraggio, a causa della fitta nebbia si schianta al suolo su una collina russa nei pressi dell’aeroporto di Smolenks.
Nell’incidente persero la vita 96 persone, delle quali 88 della delegazione ufficiale. Kaczynski, 61 anni, si sarebbe dovuto recare a Katyn per rendere omaggio alle vittime dell’eccidio di 22mila ufficiali ordinato da Stalin.
Al quarto tentativo di atterraggio il velivolo è precipitato a circa un chilometro e mezzo dall’aeroporto. Insieme con il presidente polacco a bordo dell’aereo viaggiavano anche la moglie e diversi alti funzionari di stato e politici polacchi. Tra questi, il governatore della banca centrale polacca, Slawomir Skrzypek, il capo di stato maggiore dell’Esercito e il viceministro degli Esteri, Andrzej Kremer.
Non era invece a bordo il fratello del presidente, Jaroslaw.
I giornalisti che di solito viaggiavano al seguito del presidente polacco sono scampati per un soffio alla morte perché si erano imbarcati su un altro aereo decollato un’ora prima alla volta di Smolensk in Russia.
Per cercare di far luce sui molti misteri relativi al tragico incidente dobbiamo però fare un passo indietro.
E precisamente al 5 settembre 2009 allorquando il ministro polacco della salute, Ewa Kopacz, in parlamento ha reso pubblici gli accordi presi dai governi ricchi con le case farmaceutiche, arrivando a definire l’influenza suina una vera e propria truffa.
Per una migliore comprensione della vicenda vi proponiamo l’interessante servizio della giornalista Austriaca Jane Burgermeister:
A quasi due anni dalla disgrazia i dubbi e le perplessità evidenziati dalla giornalista, dopo tante promesse, non hanno ancora avuto alcuna risposta.